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Locali etnici con una storia dietro
Vietnamonamour
Il nome è un chiaro riferimento a Hiroshima mon amour, il romanzo di Marguerite Duras, la scrittrice francese nata in Vietnam. Un accostamento non casuale. Christiane Blanchet, la titolare di Vietnamonamour, ha una storia uguale e contraria a quella della Duras: vietnamita, cresciuta in Francia e trapiantata in Italia.

«La mia famiglia - racconta - è originaria di Hai Phong, sulla Baia del Tonchino. Mio padre aveva partecipato come mediatore ai colloqui di pace tra il governo vietnamita e quello francese. Quando Hanoi è diventata indipendente mio padre è stato considerato troppo vicino ai francesi e nel 1958 è stato espulso dal Vietnam. Io sono quindi cresciuta in Francia dove mi sono laurea­ta in Storia. In Italia sono arrivata agli inizi degli anni Novanta. Inizialmente ho lavorato come redattrice, poi ho insegnato francese all’Università statale di Milano».

La cattedra le assicura un posto fisso, ma lei non è soddisfatta. Vuole ritrovare un rapporto più stretto con il Paese di origine. Inizia così a produrre piccoli oggetti di abbigliamento e oggettistica ispirati alla tradizione vietnamita. Ma ancora non le basta: vuole recuperare il gusto, i sapori, i piatti della cucina del Vietnam. Nel 2006, insieme al marito Dario Arlunno, apre un locale a Milano. «Dario ha condiviso con me questo percorso - osserva -. Ha lasciato la multinazionale farmaceutica per la quale lavorava e ha messo a frutto la sua passione per il vino ereditata dai parenti che da generazioni lo producono. Si è così realizzato un incontro unico tra Oriente e Occidente».

La cucina offre piatti a base di farina e noodles di riso e soia. Come le gallette di riso degli involtini per i nem, il banh xeo fatto con la farina di riso e la farcitura vegetariana, il pho servito con noodles di riso. Ma vengono serviti anche la zuppa di carne e di pesce, il bun cha (bocconcini di carne), il cha ca (filetto di branzino all’aneto e curcuma), l’agnello al tamarindo.
«Dario - conclude Christiane - ha abbinato 80 vini francesi e italiani ai nostri piatti. Ma ai clienti offriamo anche tè, birra e caffè fatti arrivare direttamente dal Vietnam. I nostri tavoli sono sempre apparecchiati con i bastoncini di bambù, ma spesso le mani sono il metodo migliore per mangiare».

VIETNAMONAMOUR
Via Alessandro Pestalozza 7, Milano





© FCSF - Popoli, novembre 2014