Com’è rassicurante camminare per strada e incontrare tre individui con una giacca catarifrangente color limone transgenico: le ronde, finalmente! L’altra sera ne ho incontrata una con cane lupo, anch’esso con cappottino catarifrangente. Il cane dava l’impressione di vergognarsi un po’; infatti c’era un gruppetto di cagnolini randagi che nel loro abbaiare scomposto davano l’impressione di ridersela alle sue spalle. Ma perché avvertiamo un leggero pregiudizio verso le ronde? Io ne promuoverei tantissime, una per argomento: che ne dite di una ronda che vigili sulle cacche dei cani per strada? Propongo altresì di differenziare i colori dei catarifrangenti: in questo caso, che so, verde pisello. Oppure una bella ronda che stani quelli che portano i calzini bianchi, catarifrangente rosso? E se ne istituissimo una che controlla chi parcheggia in seconda fila, catarifrangente rosa? Vivaddio, avremo le nostre città sicure e colorate! A questo punto ce ne vorrebbe anche una che stazioni fuori dal Pronto soccorso per chiedere la parola d’ordine a tutti quelli che hanno una colica renale o un attacco di appendicite, catarifrangente verdesalaoperatoria. Ovviamente si potrebbero differenziare materiali e tessuti del giacchino delle ronde, a seconda delle zone: nylon in periferia, cotone e viscosa zona case popolari, filo di Scozia cerchia intermedia, cachemire in centro. Resta un interrogativo: essendo il cachemire una fibra notoriamente morbida ma poco catarifrangente, come distinguere una ronda nell’esercizio della sua funzione in via Montenapoleone a Milano da tre individui, con cane al seguito, che passano le loro giornate tra una vetrina di Dolce&Gabbana e una di Just Cavalli?
|