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La sete di Ismaele
Paolo Dall'Oglio
Gesuita del monastero di Deir Mar Musa (Siria)
Digiunare insieme
Quest’anno il mese di Ramadan cade tra il 9 luglio e l’8 agosto. Come ogni anno, esso offre un’occasione di solidarietà e condivisione per i musulmani tra loro e per i non musulmani con loro.
Tradizionalmente i cristiani, gli ebrei e i musulmani d’una stessa città s’invitavano gli uni gli altri in famiglia per offrire un pasto serale di rottura del digiuno di Ramadan in spirito di ospitalità abramitica. In molti Paesi, famiglie, associazioni e comunità organizzano «cene» di Ramadan (iftâr) per i loro vicini musulmani, per sottolineare che insieme formiamo comunità di destino e di speranza, di sofferenza e di consolazione, di felicità e di comunione.
In un convegno di tre giorni nella Comunità non violenta dell’Arche di Lanza del Vasto di St. Antoine l’Abbaye, presso Grenoble, abbiamo riflettuto a lungo sulla condizione insopportabilmente dolorosa del popolo siriano. Allorché s’era sollevato per una rivoluzione, nata non violenta, per la democrazia e la dignità, è stato abbandonato dalla comunità internazionale, con poche lodevoli eccezioni.
A causa di tale abbandono, la rivoluzione si è trasformata in un massacro perpetrato da un regime criminale sotto gli occhi delle nostre società civili. Queste sono state ridotte alla quasi impotenza a causa d’un gioco di equilibri geopolitici internazionali propriamente vergognoso.
Osservando la situazione mediorientale, siamo inoltre afflitti dalle opposizioni, tensioni e conflitti violenti tra musulmani e in particolare tra sunniti e sciiti. Nella coscienza che queste tensioni dipendono anche da pressioni e interventi dall’esterno collegati agli interessi geostrategici regionali e globali, occorre gridare che la pace nell’islam è essenziale alla pace mondiale, di tutte le religioni e chiese.
Al fine di risvegliare le nostre coscienze di cittadini, sarebbe bello che tutti - anche i lettori di Popoli - partecipassero a questo digiuno di Ramadan, secondo la salute e la cultura di ciascuno. Durante questo mese benedetto, la preghiera ci unirà a tutti i musulmani per domandare pace e giustizia nel mondo dell’Islam. La pace del mondo ne dipende!
Insieme agli amici dell’Arche e a chi vorrà unirsi, in particolare proponiamo la data di sabato 3 agosto per un giorno di digiuno e di preghiera per la riconciliazione nella giustizia in Siria.
Sperando che questa iniziativa sia adottata e rilanciata in tutta Europa e oltre, invitiamo ciascuno a invitare il suo o i suoi vicini musulmani per una «cena» di Ramadan. I rifugiati siriani saranno al centro della nostra preoccupazione, assieme alla riconciliazione tra sunniti e sciiti.
Nutriamo la speranza che questo gesto, per grazia del Misericordioso, possa aprire la via ad altre azioni efficaci e durevoli.




© FCSF – Popoli, 1 giugno 2013