Sono ormai dieci anni che il «progetto Scampia» ha vita e per alterne vicende procede con piccole iniziative, nella logica di non far rumore ma di fidarsi di un percorso alla luce della legalità e del servizio. Forse per questo clima, basato sulla concretezza delle relazioni con i giovani e le loro famiglie, siamo conosciuti al di là dell’immagine che i media hanno creato riguardo ai fatti di sangue e di droga. Non è solo il lavoro che si sviluppa durante l’inverno a offrire opportunità di formazione e di crescita, ma sorprende come anche d’estate si allarghi l’esperienza, attraverso la richiesta di molti gruppi di giovani che desiderano venire a fare servizio, ad approfondire il loro interesse sui problemi della legalità, a dare nuovo senso alla loro scelta di fede e di impegno sociale. Soprattutto nel mese di agosto si arriva ad accogliere più di 150 giovani, scout o appartenenti a gruppi parrocchiali, che si divertono e faticano per animare i bambini, i ragazzi e i giovani di quella zona del quartiere a cui noi gesuiti siamo chiamati a proporre una formazione religiosa, culturale e sociale. La giornata è scandita da momenti di preghiera, di gioco, di laboratori creativi, di espressione artistica, musicale e... dalla «pizzanapoletana»! Lo stile di accoglienza è molto rude e austero, rivelando la capacità di adattamento di giovani che sanno rinunciare alla vita comoda quando il loro spirito è attirato da ciò che vale di più: l’amicizia, la gioia, la solidarietà, l’incontro con la sofferenza e la povertà. Il momento più intenso è quello del saluto, quando vedi l’abbraccio del bambino con il suo «canguro» che a modo di «marsupio» lo ha accompagnato nel gioco, nella festa, nella gita al mare. E gli occhi sono pieni di luce e di lacrime. Il servizio lascia traccia e i gruppi, tornati nei loro ambienti, sentono il bisogno di far conoscere quanto hanno vissuto, con veglie, feste, testimonianze di gioia e di cambiamento. Ogni anno si getta un seme nuovo, non solo nel nostro giardino di Scampia. È la meraviglia di vivere con i più piccoli e spesso dimenticati, che nel cuore hanno una ricchezza sempre da scoprire sulla scia di uno Spirito che, invisibile, non si stanca di farsi conoscere e riconoscere, quando si ama e ci si accoglie.
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