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Maurizio Ambrosini
Università di Milano, direttore della rivista Mondi migranti
Quelle famiglie pioniere dell'integrazione
Volevamo braccia, sono arrivate famiglie: parafrasando il noto aforisma di Max Frisch, la dinamica delle migrazioni moderne segue questa legge naturale. Le migrazioni per lavoro si trasformano in migrazioni familiari, grazie a ricongiungimenti e nuove nascite. Sotto regimi democratici, i governi possono cercare di ostacolare l’arrivo di congiunti «improduttivi», ma non impedirlo. L’arrivo delle famiglie è temuto come fonte di costi sociali, ma in realtà concorre in modo decisivo all’integrazione sociale dei migranti, contrastando derive anomiche e comportamenti a rischio. Significa meno devianza e meno problemi psico-sociali.
Abbiamo verificato questo effetto integrativo della vita familiare in una recente ricerca dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione della Lombardia. Tra gli aspetti più interessanti, circa un terzo degli intervistati (400) dichiara di scambiare visite a casa con i vicini italiani: un dato rilevante, che parla di mescolanza e buon vicinato nella sfera quotidiana; più di un terzo nel tempo libero frequenta soprattutto ambienti misti, formati da italiani e stranieri; le donne arrivate per prime sono il gruppo più propenso verso una socialità mista o composta da italiani (61% contro una media del 46% per l’intero campione).
Un’altra area di indagine si riferisce alle concezioni e pratiche educative. All’incirca 3 famiglie su 4 consentono/incoraggiano la partecipazione dei figli a luoghi educativi extrascolastici, con una media di 1,38 ambiti per figlio. Un dettaglio risulta interessante: il 39% dei figli frequenta luoghi religiosi, probabilmente soprattutto oratori cattolici, con un rapporto molto labile con la confessione religiosa di appartenenza; per i ragazzi nati in Italia, il valore sale al 48%, rivelando una consapevolezza delle opportunità di svago e socializzazione che questi ambienti possono offrire in modo gratuito, indipendentemente dall’educazione religiosa.
Tirando le somme: malgrado le nostre paure, le famiglie preparano la strada per l’incontro e lo scambio tra persone di origine e formazione culturale diversa.
Maurizio Ambrosini
© FCSF – Popoli, 1 maggio 2012