Home page
Webmagazine internazionale dei gesuiti
Cerca negli archivi
La rivista
 
 
 
Pubblicità
Iniziative
Siti amici
Idee
Cerca in Idee
 
Missione Scampia
Fabrizio Valletti
Gesuita della comunità di Scampia (Na)
Se manca il lavoro
Durante le feste sono stato a salutare varie famiglie che, insieme all’atmosfera intensa del tempo natalizio, vivevano un malessere subìto e potrei dire violento. Quasi il dolore per una gioia negata, per un orizzonte privo di speranza. La maggior parte dei papà hanno avuto problemi con la giustizia, ma è forte in loro il desiderio del riscatto e la volontà di non tornare a certe esperienze. Eppure grava sulle loro coscienze un peso che è insieme di paura e di impotenza. La mancanza di lavoro, la costante ricerca di un’occupazione sicura e durevole, lo sconcerto per licenziamenti improvvisi: tutte situazioni che gettano nello sconforto e che non possono nemmeno essere nascoste ai familiari. Così, gli stessi bambini portano nel loro sorriso un’ombra di incertezza per cui non sai fino a che punto sono ancora capaci di un sano divertimento.
Sembra una condanna il fatto che molte maestranze del nostro territorio siano regolarmente vittime di uno sfruttamento e di una criminale mancanza di controllo, che provocano una cronica precarietà nel lavoro. È notorio che, specie nell’edilizia, molte piccole ditte artigiane con il loro rapporto di subappalto permettono alle grandi imprese di vincere bandi in cui si arriva fino al 40% nell’abbattimento dei costi. Tutto è possibile quando non ci sono regole nelle assunzioni, né contratti da rispettare, né condizioni di lavoro legale nei tempi e nella sicurezza. Da un giorno all’altro si ritorna sulla strada e subentra lo smarrimento che può far imboccare la scorciatoia di già conosciute forme di «rendita».
La complessità del problema non esime ciascuno di noi dal ripercorrere il cammino che conduce verso le origini di tali incongruenze, che hanno gravi effetti nel vivere sociale e civile. Quando ci si chiede come sconfiggere l’illegalità presente soprattutto nel Mezzogiorno, mi viene da dire che bisogna pur individuare quale possa essere una legalità praticabile e che consenta un sereno sviluppo personale e collettivo. Su questo tema varrebbe anche la pena di ampliare il campo di osservazione, quando intere popolazioni soffrono le conseguenze di una prepotenza internazionale che ha carattere di globalità generalizzata.

© FCSF – Popoli, febbraio 2009