Il
Centro Astalli di Roma
(sede italiana del Jesuit refugee service) ha preso una dura posizione
contro il progetto del ministero degli Interni di concentrare duemila
richiedenti asilo, oggi residenti nei Cara, nell’ex villaggio della base
Usa di Sigonella (Ct).
«Mi domando - si chiede Giovanni La Manna, gesuita, direttore del Centro
Astalli - che senso abbia spostare persone vulnerabili interrompendo in
modo traumatico un difficile percorso di recupero». E aggiunge: «Si
tratta di persone che hanno cicatrici non solo fisiche e che sono oggi
seguiti da psicologi e psichiatri di primo livello, con una terapia
personalizzata basata sulla fiducia e sulla continuità che si instaura
fra i soggetti coinvolti: che ne sarà di questi progetti se queste
persone saranno sradicate dal contesto in cui vivono attualmente?».
Leggi il comunicato del Centro Astalli.