Il 17 dicembre 2010 a Sidi Bouazid, un anonimo villaggio della Tunisia centrale, un ambulante, Mohamed Bouazizi, si dà fuoco per protestare contro il sequestro da parte della polizia della sua merce. Quel gesto estremo (che porterà alla sua morte) dà il via a una rivolta contro il presidente Zine El-Abidine Ben Ali, che dal 1987 governa il Paese. Meno di un mese dopo (il 13 gennaio), l’«uomo forte» di Tunisi è costretto alla fuga. Il movimento, che sembrava circoscritto al piccolo Paese nordafricano, si estende a macchia d’olio investendo Egitto, Libia, Marocco, Algeria, Yemen, Bahrain e Siria. La rivolta, nata rivendicando maggiore giustizia sociale, presto si tramuta in aperta opposizione a regimi autocratici al potere. Dopo Ben Ali, l’11 febbraio cade il presidente Hosni Mubarak (costretto a lasciare dopo 30 anni di potere), il 20 febbraio parte da Bengasi la rivolta contro Muammar Gheddafi (sfociata in guerra civile), sempre il 20 febbraio iniziano le manifestazioni in Marocco.
«Mare in rivolta», il progetto fotografico di Loris Savino percorre i confini dei Paesi del Sud del Mediterraneo, attraverso il racconto delle rivolte scoppiate il 25 gennaio al Cairo per proseguire sulle spiagge di Lampedusa, la «porta d’Europa», dopo aver incontrato in due mesi le popolazioni in rivolta di Tunisia e Libia. Con le sue foto, Savino documenta un viaggio attraverso il Mediterraneo, la caotica esistenza di un popolo che, sconvolto dalla rivolta, si sposta per sopravvivere lungo i confini della sponda Sud del Mare Nostrum. Fino ad arrivare a un presente in cui sulle coste del Maghreb non si vedono militari e nemmeno auto della polizia. Le maglie di controllo sono più larghe, anche a causa dello sforzo che si concentra sui profughi alla linea di confine con la Libia.
Savino, 36 anni, ha iniziato la sua carriera di fotografo nel 2000, dopo aver lavorato quattro anni come art director. Ha collaborato con grandi agenzie fotografiche (Grazia Neri, Reuters, Contrasto) per le quali ha realizzato servizi in Medio Oriente, nei Balcani e in Africa. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Enzo Baldoni per un servizio sulla boxe nello slum kenyano di Kibera.
La mostra viene inaugurata giovedì 6 ottobre presso la Galleria San Fedele di Milano (via Hoepli 3/a, ore 18) con una conferenza alla quale partecipano - insieme all'autore - Enrico Casale, redattore di Popoli ed esperto di tematiche africane; Gigliola Foschi, curatrice e critica fotografica; il gesuita Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria San Fedele. La mostra rimarrà aperta fino al 2 novembre (martedì-venerdì, ore 16-19, al mattino su richiesta).