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Cancún, il clima e i gesuiti
29 novembre 2010
Le condizioni climatiche e le minacce alla vita umana sono peggiorate insieme al consumo delle risorse. Le concentrazioni di CO2 aumentano, provocando il riscaldamento del pianeta. Intanto l’interesse dell’opinione pubblica è decisamente calato rispetto a un anno fa. Questo è il quadro che traccia Jacques Haers, gesuita e teologo belga, esperto di questioni ambientali, che sul blog Ignatian Econet esprime le preoccupazioni per la situazione in cui si apre la conferenza sul clima. Ignatian Econet raccoglie i contributi di gesuiti europei impegnati nella riflessione sull’ambiente.
Haers spiega che oggi non possiamo aspettarci grandi passi in avanti dai Paesi a economia avanzata, mentre gli emergenti (Cina, India, Brasile, Russia) sono sempre più influenti nel pretendere quote di risorse e nel definire le proprie politiche ambientali. I Paesi più arretrati restano al margine.
Emerge la consapevolezza che di fronte ai cambiamenti climatici saranno necessarie azioni di adattamento. Per tali politiche, le risorse sono limitate e in mano una minoranza privilegiata.
La ricerca scientifica in questo campo, d’altra parte, sta mostrando di essere sempre più solida e c’è il rammarico per il tempo prezioso che è stato perso nell’attaccare gli scienziati. La crescente attenzione al ruolo che possono giocare le religioni è dimostrato dall’impegno del Consiglio mondiale delle Chiese, ma c’è ancora molto da fare, soprattutto da parte cattolica.
Haers non esclude che il nuovo ruolo delle economie emergenti consenta di trovare soluzioni innovative in fatto di collaborazione internazionale. Resta da vedere chi prenderà le difese dei Paesi più poveri. Una speranza nasce dal fatto che le voci dei giovani, impegnati in reti globali di sensibilizzazione, si fanno più forti.
L’insistenza sul mitigare gli effetti del riscaldamento distoglie l’attenzione da una riflessione più importante, quella sugli stili di vita che hanno impatto sulla natura e sui poveri. Per i cristiani, e in particolare la Chiesa cattolica, il compito di sollevare questi problemi non è solo etico, ma sociale e di giustizia internazionale. Implica un ripensare la teologia della creazione, che sia in grado di vedere il mondo come un insieme connesso. Secondo i gesuiti che intervengono nel blog, come organizzazione internazionale complessa e articolata, la Chiesa cattolica ha molte opportunità per intervenire in modo efficace in questa crisi.

© FCSF – Popoli