Home page
Webmagazine internazionale dei gesuiti
Cerca negli archivi
La rivista
 
 
 
Pubblicità
Iniziative
Siti amici
Primo piano
Cerca in Primo Piano
 
Sud Sudan, parla il superiore dei gesuiti dell'Africa orientale
10/01/2014
Padre Agbonkhianmeghe E. Orobator, superiore dei gesuiti della Provincia dell'Africa orientale, ha scritto una lettera sulla guerra nel Sud Sudan e sulla situazione dei gesuiti che lavorano nel Paese che è stata resa pubblica dell'Ufficio comunicazione della Curia generalizia della Compagnia di Gesù. Ne riportiamo alcuni brani. «Dai rapporti che mi giungono - scrive padre Orobator - i nostri confratelli del Sud Sudan stanno bene e sono incolumi benché alcuni non sono potuti rientrare dopo essere stati a Nairobi, Kenya, per l'Assemblea di Provincia del dicembre scorso. Continuiamo a pregare per il Sud Sudan e per i nostri compagni che sono a Juba, Rumbek e Wau. Come sapete, c'è molta ansia e incertezza alimentata da dicerie e speculazioni. I colloqui di pace che sono iniziati di recente ad Addis Abeba (Etiopia) sono un segno di speranza ma sembra che influiscano ben poco sulla situazione reale».

Dopo aver fatto la lista dei gesuiti presenti nel Paese, padre Orobator continua: «Considerando la situazione presente ho sospeso i viaggi dei confratelli dell'Africa orientale nel Sud Sudan fino a quando non ci sia maggiore chiarezza e relativa stabilità nelle zone in guerra. Oltre all'insicurezza il viaggiare all'interno è diventato piuttosto complicato. I confratelli che sono nel Paese rimarranno nelle loro rispettive comunità e continueranno il loro apostolato e i loro ministeri per quanto la situazione lo consente. Ci invieranno regolari informazioni sull'evolversi della situazione. Ho chiesto loro di preparare anche dei piani di emergenza per ogni eventualità. Ciò include: sufficienti rifornimenti di cibo, acqua e carburante; sicurezza personale e dei nostri beni indispensabili; comunicazione (telefono e internet); e l'evacuazione se diventasse necessaria».

«Cari confratelli - conclude Orobator -, questi sono tempi difficili e incerti nel Sud Sudan... Come Provincia continueremo a fare tutto il possibile per testiminiare l'amore, la riconciliazione, la giustizia e la pace del Cristo risorto attraverso la nostra missione e il nostro ministero nel paese... In particolare facciamo appello alla comunità internazionale perché non abbandoni il Sud Sudan; perché assicuri misure adeguate per la sicurezza e la protezione di civili innocenti, specialmente donne e bambini; perché sia assicurata una sufficiente assistenza umanitaria ai rifugiati e agli sfollati; e perché si faccia pressione sulle parti in conflitto per far cessare le ostilità e risolvere i problemi attraverso il dialogo e i pacifici strumenti politici».

© FCSF – Popoli