Nella città libica assediata, il morale dei ribelli anti-Gheddafi è ancora alto, nonostante l’avanzata militare delle milizie lealiste in Cirenaica. Le forze che si sono sollevate contro il rais sanno di non avere a disposizione truppe ben addestrate e armamenti adeguati e sanno anche che una vittoria dei miliziani di Gheddafi aprirebbe la strada a una dura «resa dei conti». Ma sperano ancora che la comunità internazionale possa risolvere la situazione a loro vantaggio. Così a Bengasi, dove sventola la bandiera francese in omaggio al presidente Sarkozy che aveva annunciato l’intenzione di bombardare Tripoli, si vive l’attesa dei futuri scontri.
La testimonianza audio di Elisa Pierandrei, giornalista freelance, esperta di questioni arabe e mediorientali, che si trovava nella capitale della Cirenaica fino al 15 marzo.
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