Una città di 800mila abitanti, Zamboanga, posta sotto assedio per oltre due settimane. Decine di morti e feriti, oltre centomila sfollati, un piano di pace che deraglia. Questo «settembre nero» nel Sud delle Filippine ha visto la più grave crisi tra i gruppi ribelli moro e le forze governative dalla firma dell’accordo di pace dell’ottobre 2012. Un gesuita locale spiega le radici del conflitto.