Nell’ambito della Scuola di italiano del Centro Astalli di Roma (e in collaborazione con il Centro di accoglienza «La Casa di Giorgia» e il sostegno di alcuni giovani gesuiti) è nato un progetto musicale, «Luz y Norte Musical». Il progetto ha tra le finalità un tentativo di maggiore integrazione relazionale, culturale e sociale dei rifugiati. Nel laboratorio di musica d’insieme confluiscono differenti modi di concepire e suonare la musica, poiché raccoglie musicisti provenienti da diverse aree geografiche, come Italia, Venezuela, Togo, Congo, Mali, Costa d’Avorio. L’idea sottesa al progetto è sperimentare come le diversità culturali e musicali possano coesistere, essere valorizzate, perché portatrici di una storia sviluppatasi nei secoli attraverso contaminazioni e incontri con altri popoli.
Il gruppo vede la compresenza di operatori del Centro Astalli, insegnanti di scuola, gesuiti appassionati di musica, studenti universitari che lavorano insieme a un gruppo di rifugiati. Si dice che la musica unisce e, proprio per tale caratteristica, la finalità è innanzitutto relazionale: attraverso lo stare insieme durante le prove di musica e i concerti non solo si approfondisce il discorso musicale, ma si cominciano a conoscere i rispettivi vissuti, a rispettarsi, a costruire legami importanti. La dimensione musicale penetra quella umana e, come sostiene Claudio Abbado in La musica salva la vita, libro di Ambra Radaelli (Feltrinelli 2012), «non c’è solo un valore estetico nel fare musica: dalla sua bellezza intrinseca, in grado di comunicare universalmente, scaturisce un intenso valore etico. La musica è necessaria alla vita, può cambiarla, migliorarla e in alcuni casi può addirittura salvarla».
Il repertorio musicale proposto è un viaggio musicale d’autore, che parte dalla canzone cilena e argentina, mediante canzoni di Violeta Parra e Mercedes Sosa, passa attraverso il Brasile della bossa nova di Chico Barque, per abbracciare i ritmi cubani di Compay Segundo. Ci si sposta poi in Africa, interpretando musiche tradizionali del Senegal, fino alla musica contemporanea del Mali e della Costa d’Avorio.
«Luz y Norte Musical» diviene così luogo di incontro, intesa, relazione partendo dai tanti modi di sentire la musica, perché la canzone può essere preghiera, può essere un grido per sfogarsi, un modo per gioire, per sentirsi meno soli, per sentirsi ancora vivi, per sentire che la propria voce c’è ancora...
Claudio Zonta SJ
LUZ Y NORTE MUSICAL
Il nome del gruppo musicale trae ispirazione da un trattato musicale del periodo barocco ed esplicita la via luminosa che può rappresentare la musica. I suoi componenti sono: il gesuita Alejandro Vera, voce; Paul Jones Mawuena, voce e percussioni; Noemi Di Fuccia, flauto e sax contralto; Mauro Gemelli, percussioni, bouzouki, timple, armonica; Pier Paolo Burioni, contrabbasso; il gesuita Claudio Zonta, chitarra. Il coro, Les Antilopes d’Afriques, è costituito da un gruppo di ragazze rifugiate provenienti da diverse zone di guerra dell’Africa.
Luz y Norte Musical ha già avuto occasione di esibirsi a Roma, presso l’associazione Fe y Alegria, in occasione del concerto in onore di papa Francesco, presso la chiesa dei gesuiti di sant’Ignazio e presso l’associazione culturale L’Isola dell’Arte.