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L'ultima Parola Silvano Fausti Gesuita, biblista e scrittore
 
Notizie trovate:74
 
Il banchetto di Gesù
Sono da tre anni in Bolivia e dirigo un centro diocesano per ragazzi di strada. Anch’io, come la lettrice che ha scritto in marzo, come cristiana e come italiana mi vergogno dello stile di vita proposto dai nostri politici. Offrono uno spudorato spettacolo di quella miseria morale che sta all’origine della miseria materiale dell’altra parte del mondo. Perché la Chiesa non fa sentire più forte la sua voce? Dove va a finire la «dottrina sociale» proposta nelle encicliche? Il Vangelo non contrappone al banchetto di Erode quello, ben diverso, di Gesù nel deserto?
Cecilia Nicolai

Certamente il banchetto di Gesù non ha lo stile di quello di Erode. (...)
 
Jesus’ banquet
“I have been in Bolivia for three years and I run a diocesan center for street children. I am profoundly ashamed, as a Christian and an Italian woman, of the lifestyle proposed by our politicians. They are giving a shameless show of that moral destitution that is at the origin of the material destitution of the other side of the world. Why is the Church not making her voice heard more strongly? Where is the “social doctrine” proposed by the popes’ encyclicals? Doesn’t the Gospel contrast Herod’s banquet to Jesus’ very different one in the desert?”
Cecilia Nicolai

Certainly, Jesus’ banquet hasn’t Herod’s style. They are two opposite ways of life.
 
I festini di Erode e la vergogna nazionale
Sono una capo scout preoccupata per i valori che si trasmettono ai ragazzi. Più importanti delle parole sono gli esempi. La televisione è piena di vacuità e i partiti al potere hanno sdoganato ogni malcostume e immoralità. L’Italia compie 150 anni ma dà al mondo l’impressione di una quindicenne stolta. Unico valore è il potere, il denaro e il farla franca, in barba a ogni legge umana e divina che si può cambiare o «contestualizzare» a proprio capriccio. Perché la Chiesa non dice come Giovanni Battista: «Non ti è lecito!»? Cosa fare?
Kate Cotta
Milano

«Cosa fare?» fu la prima domanda rivolta a Pietro. La risposta chiara: «Convertitevi».
 
Herod’s orgies and our national shame
I am a Girl Scouts’ leader and I am concerned about the values that are being handed on to the youth. Examples are more important than words. The TV is full of vacuity and the political parties in power have unleashed every type of lewdness and immorality. Italy celebrates 150 years of independence but it gives the impression to the world of a foolish teenager. The only thing of value seems to be power, money and the attitude of getting away with everything beyond every human and divine law that can be twisted to one’s whim and pleasure. Why is it that the Church doesn’t shout with John the Baptist: ‘You are not allowed to do that?’ What to do?
Kate Cotta
Milano

“What shall we do?” was the first question directed to Saint Peter. The answer is clear: “Be converted”.
 
Aiutare Dio a far giustizia
Su una cosa sono d’accordo con i musulmani: la pena di morte. Bisogna aiutare Dio a realizzare la giustizia sulla terra. Qualcuno obietta: facendo così si rischia di colpire l’innocente. Vogliamo essere più di Dio? Lui fa perire l’innocente e non discrimina tra vittima e carnefice. Entrambi sono condannati a morte, in momenti diversi. La pietà non è un sentimento che possiamo permetterci. È solo di Dio, padrone della vita.
Gian Giacomo Zucchi
Trieste

Le sue considerazioni esigono risposte non banali. Il rapporto Dio/morte e Dio/giustizia è inteso in molti modi, spesso ambigui e perversi.
 
Helping God to do justice
“On one thing, I agree with the Muslims: the death penalty. We must help God to implement justice on earth. Some people object saying: doing thus, we risk to strike the innocent. Do we want to be more than God? He makes the innocent perish and doesn’t discriminate between victim and executioner. Both are condemned to death, at different times. We can’t afford feeling pity. That belongs only to God, the Lord of life.”
Gian Giacomo Zucchi
Trieste

Your considerations demand non-trivial answers. The God/death and God/justice relationship is understood in different ways, some of which are ambiguous and perverted.
 
Cosa dare a Cesare, cosa a Dio?
«Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». Come intendere e vivere, da cristiani, questa indicazione? Cosa va a Cesare se a Dio si deve dare quello che è «suo», ovvero tutto?
 
Dario Bertacchini
Milano

L'uomo non è un rapace, che caccia da solo o in branco. (...)
 
What to give to Caesar, what to God?
“Give to Caesar what belongs to Caesar and to God what belongs to God”. How should we, as Christians, understand this guideline and live up to it? What is it that goes to Caesar if we have to give to God what is His, i.e., everything?
Dario Bertacchini
Milano

Human beings are no predators who hunt alone or in packs.
 
Abusi sessuali e celibato
Caro padre Silvano, vorrei chiederle cosa ne pensa degli abusi sessuali commessi da uomini di Chiesa. Soprattutto, poiché molti tirano in ballo la questione del celibato dei sacerdoti, vorrei leggere la sua opinione in merito a questo tema così delicato. Il celibato dei sacerdoti, se non sbaglio, non è una cosa voluta espressamente da Gesù, né un dogma della Chiesa. Quale può essere, nel 2010, il suo valore e quali possibilità ci sono che la Chiesa cambi posizione su questo?
 
Maurizio
Bologna

È bene che siano denunciati e perseguiti gli abusi sessuali. (...)
 
Il Crocifisso, scandalo e rivoluzione
La nota sentenza della Corte europea dei diritti umani sul crocifisso ha suscitato in me sentimenti contrastanti: trovo giusto che le scuole (e altri luoghi pubblici) si adeguino al fatto che il nostro non è uno Stato confessionale, però provo qualche brivido a immaginarmi il crocifisso tolto dai muri, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. E anche provando a pensare a cosa direbbe Gesù stesso, mi vengono in mente due sue frasi molto diverse: «Quando pregate, fatelo nel segreto della vostra stanza», «Chi si vergognerà di me e del Vangelo...»
 
Raffaele, Genova

Le tue parole rivelano l'imbarazzo del credente. (...)
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