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Missione Scampia
Fabrizio Valletti
Gesuita della comunità di Scampia (Na)
Un Natale di Giustizia
In questi giorni risuonano in me le parole del Vangelo di Luca della liturgia dell’Immacolata, che la prima comunità cristiana ha posto nell’annuncio a Maria. È il riproporre il mistero dell’Incarnazione come espressione di una pienezza dell’«amore gratuito» affidato all’umanità attraverso una piccola e grande donna.

Il mistero è riconoscere che il «Dio con noi» è effettivamente nascosto nello spirito dell’uomo, così contraddittorio nella sua storia. Ogni anno soffriamo per tante forme di violenza procurate dall’uomo sull’uomo. Anche la crisi che viviamo mostra la drammatica forbice che si allarga fra la crescita della ricchezza in mano a pochi e le così varie realtà di miseria che affliggono la maggior parte dell’ umanità. Sembrerebbe che il progetto di una creazione felice sia fallito miseramente. «Tutto è possibile», però, quando ci poniamo in un processo diverso, di comunione e di sfida nei confronti dei poteri che conducono alle contrapposizioni e alle separazioni, alle guerre e alla morte. Di queste tracce di gratuità, di servizio, di negazione silenziosa degli interessi personali, a favore di una crescita del bene comune, ne possiamo incontrare numerose lungo il nostro cammino come un invito ad associarsi con fiducia a ciò che si presenta come scelta più giusta.

Tutto è possibile quando riconosciamo che l’energia che nasce dai migliori desideri ci porta a progettare percorsi educativi e formativi di crescita e di responsabilità. È una energia frutto di impegno, che all’origine è «donata» come gratuita presenza in noi dello Spirito del Creatore. Nella storia lo Spirito d’amore si è rivelato nel Figlio dell’Uomo, quel Gesù di Nazareth, rigettato dall’umanità, ma sempre presente nella storia perché risorto. È da riconoscere in ciascuna persona, a partire dai più poveri, dai senza patria e senza diritti, proprio perché siamo chiamati al servizio gratuito della loro affermazione e liberazione.
Sono sempre più coinvolto nell’avventura di un servizio educativo, nella periferia sofferente della città, in una scuola al centro della città, nello scautismo, proprio perché si affermi la «pienezza di grazia» alla luce del Vangelo e di quella varietà di belle esperienze che la società propone; è importante sempre di più saper gustare la bellezza del cuore anche di chi ha sbagliato, saper contribuire alla possibilità che ciascuno possa esprimere il proprio essere con la parola, con il lavoro, con relazioni d’amore.
È il mio augurio anche per ciascuno di voi, nella gioia di una speranza che non pensavo potesse rallegrare i miei giorni di «anziano», sempre giovane nel cuore!
23 dicembre 2010
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