Verso le 16 di oggi, venerdì 31 agosto 2012, si è spento a Gallarate il cardinale Carlo Maria Martini, gesuita, arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002. Lo ricordiamo con un brano tratto da un discorso particolarmente significativo, l'ultimo tenuto in qualità di arcivescovo della diocesi ambrosiana. Un saluto che risale esattamente a dieci anni fa, ma che a noi piace pensare pronunciato oggi.
Vi porto nel cuore
«Sono conscio di avere confidato soprattutto sulla parola di Dio, di essermi buttato fin dall’inizio in questa perigliosa impresa con la coscienza sì dei miei limiti e delle mie inadeguatezze, ma pure con fiducia totale nella sua Parola. E questo perché sono cristiano e so di essere nato e sostenuto dalla Parola.
E a tutti, credenti e non credenti, vorrei ripetere che la sorgente del mio pensare e del mio agire ha voluto sempre essere, almeno nell’intenzione, la parola di Dio, in particolare a partire dalle Scritture.
Ho anche cercato sinceramente di ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli ultimi, i poveri, i bisognosi, coloro che sono nella sofferenza, i feriti della vita, i carcerati, gli umiliati e gli offesi. Avrei voluto fare molto di più e chiedo perdono a coloro che si fossero sentiti trascurati. (…)
Ai miei fedeli raccomando in particolare l’amore della Scrittura e la pratica della lectio divina, mentre ai cristiani di tutte le confessioni affido la speranza dell’unità della Chiesa e di una ritrovata comunione nella molteplicità dei doni di Dio, che permetta un dialogo fruttuoso tra le religioni e una rinnovata amicizia col popolo delle promesse.
A tutti dico: amatevi gli uni gli altri, così vivrete nella giustizia, nel perdono e nella pace. Il nostro maggiore contributo alla pace in un mondo gravido di conflitti e di minacce di nuovi assurdi conflitti nascerà da un cuore che anzitutto vive in se stesso il perdono e la pace. Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti, perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende non solo al mistero della dignità umana ma a ciò che la fonda, cioè al mistero di Gesù».
(8 settembre 2002, dall’ultimo discorso pubblico tenuto dal cardinale Carlo Maria Martini
in qualità di arcivescovo di Milano)
Tratto da Carlo Maria Martini, Perché il sale non perda il sapore.
Discorsi, lettere e omelie 2002 (EDB, Bologna 2003, titolo redazionale)