Dopo anni di programmazione e duro lavoro in condizioni difficili, il primo gruppo di 48 rifugiati, sostenuti negli studi universitari dal Servizio dei gesuiti per i rifugiati (Jrs), si è appena laureato. I neolaureati - riferisce l'Ufficio comunicazione della Curia generalizia dei gesuiti - hanno partecipato all'innovativo corso di studi umanistici online organizzato dal Jrs e dalla Jesuit Commons Higher Education at the Margins.
La prima cerimonia di laurea si è svolta l'8 ottobre nel campo profughi di Kakuma, in Kenya, dove 25 rifugiati hanno ricevuto i loro diplomi riconosciuti dalla Regis University di Denver del Colorado. La seconda si è tenuta nel campo di Dzaleka, in Malawi, per altri 23 studenti. «Questo è un momento incredibile per questi rifugiati, per le loro famiglie e le loro comunità. Dopo essere stati costretti a fuggire in cerca di sicurezza, riparo, cibo e lavoro, l'università sembrava un'aspirazione irrealizzabile. È un viaggio dalla sopravvivenza alla rinascita, una trasformazione nella vita dei rifugiati e delle loro comunità. In mezzo alla guerra e all'instabilità, l'istruzione offre ai rifugiati il nutrimento intellettuale per ricostruire la loro vita. Non solo il programma prepara professionalmente i partecipanti, ma ha un impatto su intere comunità», commenta il gesuita Peter Balleis, direttore internazionale del Jrs.
L'iniziativa dei gesuiti, Higher Education at the Margins, offre ai rifugiati l'opportunità di ampliare i propri orizzonti e di aiutare le loro comunità. Combina il meglio delle nuove tecnologie con l'approccio pedagogico ignaziano tipico della Compagnia di Gesù, che valorizza l'apprendimento attraverso l'esperienza, la riflessione e la valutazione, l'azione e il servizio.
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