Per la maggior parte degli italiani di qualsiasi schieramento politico il carcere viene considerato il pilastro della sicurezza sociale, perché prevale la convinzione che, una volta incarcerato l’autore di un qualsiasi reato, la società sia «al sicuro». Ma è una percezione errata, infatti le statistiche dimostrano che la recidiva di chi è condannato e sconta la pena in misura alternativa alla detenzione è decisamente più bassa rispetto a quella di chi ha scontato tutta la condanna in carcere.
Un'altra percezione largamente diffusa è che la pena alternativa al carcere sia un modo per evitare la condanna. Questa convinzione porta i più ad essere immediatamente contrari a questo tipo di pena, nella convinzione che solo il carcere assicuri i colpevoli alla giustizia. Gli effetti di queste errate convinzioni si sono visti anche recentemente addirittura presso esponenti dello stesso Parlamento.
Partirà da queste considerazioni il convegno «Più sicurezza, più gratuità, meno carcere» che si svolgerà il 23 novembre a Milano, presso l’Auditorium San Fedele (Via Hoepli 3/b). A promuoverlo, la Sesta Opera San Fedele e la rivista online Dignitas in collaborazione con la Fondazione culturale San Fedele. Sotto i riflettori anche l’emergenza del sovraffollamento carcerario, denunciata a inizio ottobre dallo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Il convegno sarà l’occasione per celebrare i 90 anni della Sesta Opera, una delle più antiche associazioni di volontariato carcerario in Italia.
Info: www.sestaopera.it