Sta salendo la tensione nel Sud Sudan e il rischio di una guerra civile non è più così remoto. A confrontarsi sono l’etnia dinka, la più grande tribù del Paese, fedele al presidente Salva Kiir, e quella nuer, la seconda popolazione, alla quale appartiene dell’ex vicepresidente Riek Machar. Presidente e ex vicepresidente si accusano a vicenda di aver scatenato la guerra. Lunedì Salva Kiir in una conferenza stampa aveva annunciato che un colpo di Stato organizzato da Riek Machar era fallito. Machar aveva respinto le accuse, sostenendo di non aver mai tentato nessun golpe.
Ieri intanto ad Akobo, un villaggio nella regione dello Jonglei, i nuer hanno preso d’assalto una base delle Nazioni Unite dove si erano rifugiati civili dinka: tre caschi blu indiani sono stati uccisi. Scontri tra dinka e nuer sono stati segnalati un po’ ovunque. Per fermare l’escalation è scesa in campo anche l’Unione africana. Ieri una delegazione di ministri degli Esteri africani è atterrata a Juba e ha avviato una serie di colloqui per evitare l’escalation.
e.c.