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Un gesuita italiano «Giusto delle nazioni»
16 dicembre 2010
È italiano il 13° gesuita insignito dell’onorificenza di  «Giusto delle nazioni», conferita dallo Stato di Israele a coloro i quali durante la seconda guerra mondiale salvarono ebrei dalle persecuzioni naziste. Si chiama Raffaele de Ghantuz Cubbe. È nato a Orciano Pisano nel 1904 ed è morto a Roma nel 1983. Entrato giovanissimo nella Compagnia di Gesù, dal 1942 al 1947 ha ricoperto l’incarico di rettore del Collegio di Mondragone vicino a Frascati (Roma). È stato poi vicepresidente della Pontificia opera di assistenza, organizzazione creata da papa Pio XII per il sostegno delle vittime della seconda guerra mondiale.
Il riconoscimento di «Giusto delle nazioni» gli è stato assegnato per aver salvato, quando era rettore a Frascati, tre bambini ebrei: i fratelli Graziano e Mario Sonnino e il cugino Marco Pavoncello. I bambini vennero portati nel collegio nel 1943, quando le persecuzioni naziste raggiunsero il culmine a Roma, e vi rimasero fino al 1949 (cioè quattro anni dopo la fine della guerra). I ragazzi non rividero mai più i loro parenti, che morirono nei campi di concentramento. Padre Cubbe, come si legge nella motivazione dell’onorificenza, scelse di accogliere e di nascondere tre piccoli ebrei «a rischio della sua stessa vita» e senza «tentare di convertirli alla fede cattolica». Il suo nome sarà inciso su una targa nel Giardino dei giusti di Gerusalemme, insieme a quelli di altre 22mila persone (442 italiani) che salvarono ebrei dalla furia delle persecuzioni naziste in modo gratuito e senza secondi fini.
© FCSF – Popoli
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