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L’islam senegalese che ama le arachidi |
«Non si può stare sulla terra senza lavorare e non si può sperare nell’Aldilà senza adorare il Signore»: così, cheik Ahmadou Bamba, che i wolof senegalesi chiamano semplicemente Serigne Touba, invitava gli adepti al lavoro, alla carità vicendevole e alla fede in Allah.
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Data: © FCSF – Popoli, febbraio 2010 |
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Africa, reti pirata |
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Per rispondere a una domanda crescente, le flotte di pescherecci europee e asiatiche rivolgono la prua verso le acque dell’Africa occidentale dove, senza troppi controlli, possono pescare illegalmente. Soddisfare i nostri palati ha però un costo altissimo per le economie e gli ecosistemi africani. |
Fascicolo: ottobre 2009 |
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Val Trompia in bianco e nero |
In questa valle bresciana, fin dall’antichità terra di ferro, metallurgia (e armi), un residente su dieci è immigrato. E nelle officine delle borgate di montagna oggi è significativa la presenza di operai senegalesi. Molti sono muridi, musulmani attenti al valore del lavoro e della comunità. Il viaggio per immagini di Marco Costa (febbraio 2008) |
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Tutti i salmi finiscono in kora |
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In un convento benedettino vicino a Dakar si sperimentano diverse forme di contaminazione tra gli antichi canti gregoriani e gli strumenti musicali locali: kora, balafon e tamburi. Il risultato è sorprendente e il successo di alcune incisioni discografiche ne è la dimostrazione |
Fascicolo: gennaio 2007 |
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Calvinisti d'Africa |
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Musulmani, in maggior parte senegalesi, si onorano di santificare Allah attraverso il lavoro e una dura disciplina personale. Per loro ogni più piccola trasgressione è un peccato grave, ma rifiutano ogni fondamentalismo. Viaggio tra i membri di una confraternita che professa un islam allo stesso tempo tollerante e rigoroso |
Fascicolo: gennaio 2007 |
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Landgrabbing all’italiana |
Il fenomeno dell’accaparramento di terra vede tra i suoi protagonisti anche diverse aziende tricolori. Con i problemi di sempre: scarso contributo alle economie locali, rottura degli equilibri basati sull’agricoltura familiare, terreni abbandonati quando i progetti falliscono. Come insegna l'esperienza in Senegal descritta nell'inchiesta pubblicata sul numero di agosto-settembre di Popoli. |
Data: 10 agosto 2014 |
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